Il primo documento in cui si fa menzione del Castellazzo è un atto di divisione dei beni tra i capi delle famiglie dei Da Camino i "di Sopra" e i "di Sotto" nell'anno 1233, ma sicuramente già nei secoli precedenti esisteva un fortilizio, in quanto cronache del tempo fanno riferimento indiretto ad un insediamento fortificato nei pressi di Cordignano. Anche in questo caso il castello si trova sulla cima di una collina racchiusa a Nord dalla montagna e a Sud aperta verso la pianura.
Cerchia interna con resti del cammino di ronda |
Castellazzo visto da est |
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Attualmente lo stato di consistenza dei ruderi è poco più che un ammasso di rovine anche se la lettura planimetrica, per lo meno della cinta muraria a Sud Est, è ancora ben comprensibile. Da essa emergono due torri particolarmente interessanti. La prima, quella più a Sud, presenta una base scarpata in pietra locale sulla quale si appoggia ruotata di 45° la vera e propria torre che risulta essere edificata su modello tipologicamente scaligero, cioe con gli angoli eretti in mattoni formanti con il rimanente parametro murario degli ammorsamenti a dente di sega.
La seconda, rivolta più a Nord, è un torrione rotondo di buona fattura coronato in sommità da un solitario merlo, unico superstite della merlatura originaria. Particolarmente interessante è il cordolo in pietra "scozia" che divide la scarpatura della base con il resto della muraglia e una serie di feritoie archibugiere poste a triangolo in modo da coprire totalmente i lati della stessa, non lasciando scoperta dal tiro incrociato nessuna zona esterna.
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Cinta orientale |
Il fossato a nord |
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La presenza di folta vegetazione nasconde, sugli altri versanti, i ruderi della cinta muraria che racchiudeva un'area di circa 5.200 mq.. L'ingresso sul lato Sud era costituito dalla cosiddetta "tagliata o calata d'ingresso" che, come nel caso di Piai era posizionata in modo tale da lasciare il nemico, in caso di attacco, scoperto sul fianco destro. Pur rovinato da lavori agricoli è riconoscibile sul lato a tramontana quello che doveva essere il fossato circondante l'intero complesso.
Le mura ancora visibili, di buon spessore riescono ancora a far capire come doveva presentarsi questa poderosa fortezza.
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